venerdì 12 febbraio 2010

il Congresso Nazionale ANEP 2010 continua on line...

Carissimi soci e partecipanti,

si è svolto il 10 febbraio a Bologna presso la sala Centofiori di Via Gorki, in occasione del 26° anno di pubblicazione del Decreto ministeriale 10/2/84, primo decreto che ha riconosciuto la figura dell'Educatore Professionale, il congresso nazionale ANEP dove è stato presentato il libro: Il Core Competence dell'educatore professionale. Linee di indirizzo per la formazione, edito presso la casa editrice UNICOPLI nell'ambito della collana editoriale Anep Chiaroscuri.

Una sala gremita di pubblico, un congresso vivace e stimolante dove, a partire dalla definizione delle funzioni attività e competenze dell'educatore professionale, in coerenza con i problemi prioritari di salute, è stato descritto in modo chiaro ed approfondito l'apporto che tale figura può dare ai servizi che si occupano di persone che vivono situazioni di disagio o patologia, a rischio di esclusione sociale o nella prevenzione degli stessi.

Una professione unitaria, seppur definita in modo formale nel solo ambito sanitario, che opera negli ambiti sociale, sanitario, socio sanitario e penitenziario.

Il congresso ha visto la partecipazione di 32 relatori e la presenza in sala di 350 persone, oltre a più di 50 accreditati appartenenti al mondo accademico (classe di laurea SNT 2 e L19), delle professioni sanitarie e del mondo culturale.

Un congresso che ha voluto mettere in contatto il mondo accademico, che di formazione degli educatori si occupa, le Regioni che il sistema dei servizi rivolti alle persone in difficoltà li governa, il Ministero della Salute quale garante dell'equità nell'attuazione del diritto alla salute, il Sindacato come cinghia di trasmissione tra politica e lavoratori, le altre professioni che con l'educatore professionale si interfacciano, il mondo culturale quale importante veicolo delle riflessioni, del confronto e dell'approfondimento dei temi dell'Educazione Professionale.

Anep nell'esprimere grande soddisfazione per la nutrita partecipazione all'evento supportata anche dalle numerose considerazioni di stima che sono pervenute da parte dei partecipanti, del mondo degli educatori e non solo, si impegna, sin da oggi, nel continuare a creare occasioni di dialogo a partire da quanto emerso in sede congressuale, per noi, per la nostra professione ma, soprattutto, per coloro ai quali la nostra professione si rivolge.


Martina Vitillo - Presidente Nazionale ANEP


 www.anep.it

Vai alla pagina del Congresso ANEP 2010

25 commenti:

  1. In questi giorni stiamo ricevendo molte mail, telefonate, post su facebook che ci ringraziano per aver organizzato questo convegno, ma soprattutto ci spronano ad andare avanti nella direzione che abbiamo intrapreso con la ricerca ela ubblicazione del core competence. Lasciate qui i vostri commenti e suggestioni sul congresso, e dateci indicazioni, suggerimenti, idee per come proseguire...ma soprattutto diteci su come possiamo contare ancora sul vostro sostegno e fiducia costruendo insieme quella comunità professionale, fatta di competenze e relazioni, che ci possa sostenere tutti nel lavoro quotidiano con l'utenza e di rappresentanza della professione...Grazie per la vostra attenzione e partecipazione che hanno convinto scettici e perplessi che la nostra è una professione resposponsabile, seria ed in evoluzione!
    Paola Scarpa

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  2. ... per chi c'era, un grazie del calore che ci avete fatto sentire
    parlare ad una platea così grande, attenta e disposta a farsi trasportare nel nostro piccolo sogno, ci ha reso tutto molto più semplice
    Francesco

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  3. Grazie !!! è stato emozionante a Bologna trovarmi tra tanti educatori! e molto interessante il convegno ed il libro!! ancora complimenti e grazie soprattutto a Paola per quello che fa per tutti noi!!
    Cinzia De Nardin

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  4. non ho mai avuto dubbi su chi sono, un educatore professionale che ama il suo lavoro, ma ieri ho avuto la conferma di quanto sia importante il nostro intervento nella societa' e di quanto sia bello cio' che facciamo. Le parole di B. Anderson sono state emozionanti. GrazieChiara Zerbinati

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  5. Anche per me tradurre il suo discorso e interpretarlo ha dato una grossa emozione. La sua frase che l'educatore "fa la differenza" nella vita delle persone con cui lavora trovo che sia assolutmaente importante: gli ho proposto di farne lo slogan di AIEJI per i prossimi anni, tipo "FAI LA DIFFERENZA... FAI L'EDUCATORE!!!"Paola Scarpa

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  6. spero di riuscire a ereditare un pò della vostra temerarietà!siete forti!grazie "di core"!!!(come ha detto bene per tutti giulia)Emma Tumino

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  7. grazie emma, è il credere nella nostra bellissima professione che ci rende forti ed anche temerari! ANEP ieri, vedendo una così ampia adesione al congresso e sentendo i tanti apprezzamenti, ne ha avuto la conferma! siamo tanti, siamo forti,esistiamo perchè siamo utili, siamo educatori professionali e questo è il nostro orgoglio! Maria Rita

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  8. Un saluto a tutti quanti da un futuro (spero prossimo futuro) educatore..presto sarò con voi in ANEP!!Lorenzo Fratini

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  9. Prima di ogni cosa.
    Prima dei commenti, delle riflessioni nel merito, che spero ci sia tempo e spazio per fare,devo dire che è un sentimaneto di profonda gratiduine quello che ho sentito al congresso.
    Grazie.
    Fatico anche solo a immaginare il lavoro che è stato fatto e mi viene la pelle d'oca a immaginare tutte le possibili implicazioni per la nostra figura.
    E un grazie non sarà mai abbastanza.
    E' un regalo quello che ci avete fatto.E non tutto sta dentro le pagine del libro. Perchè a fronte di un risultato che appare una asettica e fredda vivisezione del nostro lavoro,l'assonanza core-cuore è perfetta perchè bisogna proprio voler bene alla professione e a chi la esercita (va detto: troppo spesso poco ricambiati ) per investire così tanto tempo, energie, pensiero. Questo non è scritto nel libro ma spero che, come a me, passi a chi lo legge l'idea di un'appartenenza che ha valore. Un valore che si può chiamare, per una volta senza paura che suoni troppo retorico: orgoglio.

    Da ieri, ancora di più, la mia tessera Anep è molto meno di plastica.

    Un abbraccio

    Giabardo Renato

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  10. La Toscana è arrivata in pulman ed è tornata via "volando" grazie alla bella energia del congresso. GRAZIE a TUTTI coloro che impiegano passione, tempo e impegno per scambiare riflessioni, contaminare emozioni far rinascere motivazioni!
    ANEP è anche questo!
    C'era bisogno di un congresso nazionale!
    Giovanni - Firenze

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  11. E' stato davvero un congresso molto interessante pieno di stimoli per riflettere e di provocazioni che hanno dato voce ad importanti problemi. Sapere chi siamo, chi dobbiamo essere e come diventare ci... Mostra tuttoò che saremo... Tante domande, interessanti risposte.
    Ho visto molti professori che spero abbiano colto i nostri messaggi non verbali (calorosi applausi spontanei nei giusti momenti), e i consigli provenienti dai saggi relatori. Ho sentito di fare parte di un gruppo di professionisti uniti, coerenti, coscienti che si vogliono sforzare per avvicinarsi alla perfezione ;) Sono stata proprio contenta di essere potuta venire e condividere questi momenti!
    Io ci sono per un corso di laurea migliore !!! Ester Amore

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  12. UNA BELLA GIORNATA
    Grazie mille per il vostro invito e l'ospitalità. Un congresso ricco di stimoli e suggestioni di cui faremo tesoro.
    www.pedagogika.it

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  13. Hi Paola hope you had a good and forward looking Congress and you and ANEP are proud and happy
    Benny Andersen, President of AIEJI

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  14. Sarebbe interessante ricevere qualche opinione sul testo che abbiamo scritto sul Core Competence dell'educatore professionale. Se qualcuno ha avuto modo di leggerlo, scriva su questo blog le sue impressioni ed il suo parere.
    Sicuramente saranno indicazioni preziose.
    Grazie dei vostri commenti, Francesco Crisafulli

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  15. Il tempo atmosferico è differente a secondo dei luoghi in cui uno si trova. Mercoledì 10 febbraio è accaduto un avvenimento straordinario, a Bologna nevicava (bella la neve) dentro la sala Centofiori cera il sole, c'era il core, c'erano gli educatori professionali. Ancora una volta ci distinguiamo, ci mettiamo il sentimento (il core) in ciò che facciamo. Insieme possiamo farcela a dare una dignità a quasta professione. Avanti tutto.
    Bella l'idea di un congresso degli educatori, perchè non pensarlo insieme ad Eduraduno?
    Allora tutti insieme con ANEP, anche tesserandosi.
    Un grazie di "core" a tutti. A presto
    Alesandro Trombini

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  16. Credo che il "core" resterà nella storia della nostra professione.
    Il 10 febbraio è stata una giornata intensa, condivido gli interventi di questo blog e aggiungo una frase pronunciata durante il Congrsso: "per consilidare la professione bisogna anche pubblicare".
    Credo che questo sia uno dei nostri orizzonti futuri.
    Susanna

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  17. buon giorno a tutti..sono un'educatrice professinale con formazione SFEP lavoro presso una cooperativa sociale di Torino da orami 13 anni. Purtroppo non ho avuto la possibilità di partecipare al Congresso..dai vari commenti che ho letto trapelano intesi sentimenti di condivisione, di senso di appartenenza, di ottimismo ..tuttavia mi chiedo se sono stati messi in evidenza le varie criticità che caratterizzano il lavoro quotidiano dell'educatore: un mancato riconoscimento del nostro ruolo a livello nazinale, una "confusione" legislativa in campo formativo ( interfacoltà e scienze dell'educazione) e non per ultimo un precario riconoscimento economico dettato dalle difficoltà economiche delle Asl e dei Comuni ,committenti prioritari delle Cooperative sociali! Il "core" c'è sempre e comunque.. tuttavia, a lungo termine, un "generalizzato" e scarso riconoscimento rischia di ingabbiarlo e inaridirlo a causa di una "latitante" politica sociale che, invece di valorizzare, investe sempre meno. Confido Nell'Anep ,quale rappresentante della nostra categoria,a far chiarezza su questi aspetti e a lavorare per un futuro e reale riconoscimento!
    grazie per l'attenzione

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  18. Ringrazio ANEP per l'opportunità data a tutti il 10 febbraio. Ringrazio quanti hanno lavorato per noi e ringrazio per le preziose testimonianze date. E' vero che molto spesso in ambito educativo si vedono poca serietà, professionalità e riconoscimento, ma credo anche che dovremo rischiare in prima persona per aiutarci, prendendo esempio dai professionisti che hanno dedicato tempo, impegno e responsabilità per organizzare il congresso e per scrivere un testo che per la prima volta è redatto dagli educatori e non da qualcun'altro che talvolta non sa dire chi siamo e cosa facciamo.. grazie. Chiara

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  19. Credo che il profilo scientifico del congresso del 10 Febbraio sia stato di altissimo livello. Molto interessanti sono state la triangolazione tra diversi punti di vista e l'idea di individuare le competenze dell'educatore a partire dalle sue funzioni. Per quanto mi riguarda è stata una bellissima esperienza e ringrazio di cuore tutti gli organizzatori. Sono anche io molto contento della mia tessera Anep.
    Alessio Perlino

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  20. Buona sera,
    io sono Veronica una studentessa di educatore professionale sanitario a Rovereto. Ho partecipato al convegno del 10 febbraio a Bologna, successivamente ho letto il libro "il core competence dell'educatore professionale", rispetto a quest'ultimo volevo chiederle se era possibile avere dei chiarimenti rispetto alle competenze dell'educatore professionale. Mi spiego meglio: leggendo la terza parte del libro ho incontrato delle difficoltà nel capire cosa si intende per competenza intellettuale, comunicativa e gestuale. Attendendo una gentile risposta la ringrazio e le auguro una buona serata!
    Veronica

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  21. Bisognerebbe fare innanzitutto una distinzione tra conoscenze e competenze. A
    grandi linee in questo spazio, suggerisco a Veronica alcune idee di riflessione
    per l' approfondimento. Nell'ambito della formazione professionale le
    conoscenze che un professionista deve acquisire sono su tre aree: l'area del
    sapere (le conoscenze), l'area del saper essere (il saper stare), l'area del
    saper fare (il saper agire). Le conoscenze sono tutto ciò che un professionista
    deve conoscere per poter agire correttamente le azioni professionali. Le
    competenze invece, possono esprimersi ed essere valutate solo "in atto" e
    rappresentano l'espletazione e la traduzione operativa delle conoscenze
    professionali. In altre parole dalla ricostruzione cognitiva delle conoscenze,
    scaturisce l'azione professionale che può essere più o meno competente a
    seconda della pertinenza delle conoscenze, dell'azione e delle singole parti
    dell'azione (compiti), nonchè dalla valutazione dell'esito. Venendo al quesito
    chiesto da Veronica, si può affermare che la classificazione pedagogica dei
    saperi professionali (sapere, saper essere, saper fare) può essere tradotta
    nel linguaggio funzionalista in competenza intellettuale, comunicativa,
    gestuale. Tuttavia per approfondire, le suggerisco di leggere per esempio :
    "Governare la formazione per la salute", 2005 - Il Pensiero Scientifico
    Editore.
    cordiali saluti
    Luca Sambugaro

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  22. Ringrazio molto sig.Luca per la risposta-riflessione che mi ha dato coglierò anche il suggerimento di leggere il libro sopracitato!!! grazie molte!!!
    Veronica

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  23. Il libro mi sembra un ottimo punto di partenza ma mi preme sottolineare due punti a mio avviso non bene evidenziate al lettore:
    1 il sottotitolo: “ linee d’indirizzo per la formazione”
    2 il passaggio a pg 35 circa l’anammnesi, l’esame obiettivo e la diagnosi giustamente declinate in termini più consoni all’educatore.
    Ad una prima lettura senza aver chiari gli scopi del libro ed il passaggio spora riportato ho fatto un po’ di fatica a ritrovarmi come educatore che da oltre 20 anni lavora in un sert (ambito preventivo) dopo una serie di esperienze in ceod, comunità alloggio, settore sociale. Mi ritrovavo a stento, ho visto un lavoro molto centrato sulla persona piuttosto che sulle reti sociali e la territorialità.
    Penso alla fatica che un educatore potrebbe fare nell’identificarsi nella professione non ritrovandosi nello scheletro proposto dal lavoro del core competence.
    Il libro vuole dare strumenti ed indicazioni per i formatori ma afferma anche quale è la nostra professionalità quindi ognuno dovrà fare uno sforzo per vedere se alcune delle sue attività rientrano nell’ossatura proposta.
    Un saluto
    Andrea Saccani

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  24. Il sottotitolo - linee d'indirizzo per la formazione - é d'obbligo per una professione che oltre a riflettere sulla sua identità e sul suo operare, pensa alle generazioni future ed a come queste potranno/dovranno essere formate dalle università. Abbiamo cercato di dirlo, in più parti del testo, sul lavoro da fare e a chi si rivolge il testo.
    Il tema del lavoro di prevenzione degli EP, è compreso nell'attività di "Accoglienza" della funzione di "Pianificazione dell'intervento educativo rivolto alla comunità/gruppi".
    Credo che se la prevenzione viene svolta sul singolo, possa rientrare in una sfaccettatura del suo progetto individuale (educativo o riabilitativo che sia); ma ritengo che questo tema trovi un suo naturale spazio nella comunità di riferimento delle persone.
    Ti ringrazio delle considerazioni.
    Un saluto, Francesco Crisafulli

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  25. bè nessun altro commento leggete leggete penso che di spunti ce ne siano molti
    andrea saccani

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